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Come aprire in franchising negli USA

La formula del franchising è una forma di investimento accettata da sempre negli Stati Uniti d’America, paese di nascita di questa tipologia di business. Aprire un franchising negli Stati Uniti è un’ottima forma di investimento che consente anche di ottenere il visto E2 Investitore.

Così come in Italia, avviare un franchising negli USA ha diversi vantaggi: si guadagna dallo svolgimento dell’attività stessa e dalla vendita del franchise ad altri investitori.

Grazie alla semplificazione delle normative da parte della IFA e della riforma fiscale voluta da Trump per attrarre investimenti negli States, con l’approvazione del Tax Cuts and Jobs Acts voluto dalla nuova amministrazione repubblicana, il franchising è più vivo che mai. Il numero di nuove aperture in franchising negli Stati Uniti si stima in aumento dell'1,9%. Del resto si stima che il franchising contribuirà con il 3% alla formazione del Pil statunitense.

Nel mercato americano - fatto di 324 milioni di consumatori - il franchising si è ormai ampiamente affermato come valida alternativa alla grande distribuzione, la conseguenza è che i produttori italiani possono entrare direttamente e in modo relativamente semplice.

Il Made in Italy che piace

Il mercato americano ovviamente funziona in modo diverso da quello italiano, con alcuni settori che, soprattutto se si parla di Made in Italy, trainano letteralmente l’intero commercio del franchising. In pole position il food, che attualmente detiene il 37% del totale delle attività operative in franchising.

Se è vero che ogni anno aumentano i franchisor italiani che puntano sui prodotti agroalimentari, lo stesso discorso può essere esteso in settori come la moda e il design. Tuttavia ciò che funziona per i consumatori italiani non sempre funziona per quelli americani: è necessaria un'analisi attenta del target per capire su cosa investire e quali tipologie di attività vale la pena aprire. Ma i prodotti italiani hanno sempre un forte appeal sui consumatori americani, per questo motivo sono sempre di più gli imprenditori che approdano a questo mercato.

Da segnalare quest’anno è un aumento delle attività di fast food (194.723 punti vendita e +2,1% nel 2018), dei servizi business (108.037 e +1.7%), del settore immobiliare sia residenziale che commerciale (63.596 e +1.5%), dei ristoranti (31.976 e +1.8%) e dei punti vendita al dettaglio (60.862 e +1.3%).

Le previsioni per il 2018

Secondo Alessio Gambino, CEO di IBS North America "il franchising è un tipo di investimento che negli Stati Uniti è molto utilizzato. I dati del 2017 e le previsioni [per quest'anno] sono molto positive: [...] le unità operative dovrebbero raggiungere quota 759.000 unità (+13.946 rispetto al 2017), + 3.7 % di assunzioni per un totale di circa 8 milioni di dipendenti impegnati in un’attività franchising".

Stando al report "2018 Franchise Business Outlook" di Franchise Association (IFA) in collaborazione con IHS Economics il 2018, nel 2019 avremo conferma delle stime di inizio anno sui grandi numeri che l’industria del franchising sta facendo registrare negli Stati Uniti. Il totale dei ricavi dovrebbe raggiungere 757 miliardi di dollari grazie ad un aumento del 6,2% previsto nel 2018.

Investimento sì, ma anche possibilità di ottenere il visto

Il visto E2 da investimenti (E2 Visa) è destinato ai cittadini di paesi con cui gli Stati Uniti hanno firmato un trattato internazionale per il commercio, tra cui anche l’Italia, che vogliono cioè trasferirsi negli Stati Uniti per dirigere le operazioni di una società americana.

Aprire un franchise è un investimento che permette di ottenere il visto E2 da investitore, che solitamente richiede molti requisiti. Per avere questo visto infatti l'imprenditore deve fare un investimento di entità rapportata al tipo di attività che andrà a svolgere e l’apertura di un franchising è un investimento che rientra tra quelli ammessi per richiedere ed ottenere il visto E2.

Articolo a cura della redazione ExportUsa

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