Per le imprese italiane il costo del contenzioso rappresenta un onere economico spesso non prevedibile e non quantificabile, un elemento di incertezza del patrimonio e motivo di disturbo nella pianificazione strategica aziendale.
Essere in causa, per un imprenditore, è sempre e comunque un problema, anche di fronte alle più rosee prospettive! Tra le varie controversie che possono interessare la vita di un’azienda ci sono il recupero del credito, l’appalto, le liti societarie e commerciali e molto altro ancora.
Chi fa impresa in franchising potrebbe avere controversie col proprio franchisee. Indubbiamente la scelta di fare business tramite il contratto di franchising rappresenta una grande opportunità di accelerazione del business per un imprenditore, ed è importante che non si trasformi in liti che comportano costose e imprevedibili cause pluriennali.
Dal 2010 esiste la possibilità di tentare la risoluzione di queste controversie in soli 3 mesi avviando una procedura di mediazione presso un “Organismo” riconosciuto e abilitato dal Ministero della Giustizia.
Ci sono Organismi che chiudono meno del 10% di accordi, altri che hanno risultati superiori all’80%. Tutto dipende dalla qualità dei mediatori, dalle best practices poste in atto dall’Organismo e dal “Regolamento di procedura” secondo il quale verrà svolta la mediazione.
Obiettivo del mediatore è valorizzare i bisogni e gli interessi di tutti i soggetti coinvolti nel contenzioso supportandoli nella ricerca di soluzioni di reciproco interesse, in tempi contenuti e tutelando il business che subirebbe inevitabilmente diseconomie dalla pendenza di una causa.
Avviare una procedura di mediazione è semplice e il costo è calmierato da tariffe ministeriali predefinite, con incentivi fiscali per chi decide di evitare il processo. La scelta dell’Organismo di Mediazione è determinante per la buona riuscita del tentativo conciliativo. L’accordo raggiunto ha il valore di una sentenza passata in giudicato.
Il mediatore, se esperto nella materia trattata, fornisce un contributo professionale di altissimo livello nella ricerca della soluzione conciliativa e non funge da mero “pacificatore” ma da tecnico esperto in soluzioni stragiudiziali di controversie fra imprese. Le aziende possono partecipare a una mediazione con o senza l’assistenza legale, salvo i casi in cui vi è un espresso obbligo normativo.
Articolo di Ivan Giordano – Giurista dell’economia e dell’impresa – Presidente CdA ICAF