L’espressione venerdì nero è stata coniata negli Stati Uniti nei primi anni ’50 per indicare il periodo corrispondente al weekend successivo al Giorno del Ringraziamento, che cade ogni quarto giovedì di novembre.
Da quel momento, è entrata a far parte del linguaggio comune internazionale, specialmente nei Paesi occidentali, in cui ogni anno decine di migliaia di aziende si preparano al “weekend di shopping per eccellenza”.
Naturalmente, quello che ci attende il 27 novembre sarà un Black Friday inedito, segnato da una ferita che negli ultimi 9 mesi ha costretto tutto il mondo a cambiare radicalmente le proprie abitudini di vita.
L'ascesa del mercato online
Considerando il nostro Paese, diverse categorie hanno fatto richiesta al Governo (ottenendo un secco rifiuto) di posticipare la data del Black Friday, come accaduto in Francia, ai primi giorni di dicembre, per non infierire maggiormente sul settore dei negozi tradizionali, che rimarranno in gran parte chiusi fino all’uscita del nuovo DPCM.
Secondo Codacons, "Il mancato rinvio del Black Friday è una pessima notizia per i piccoli negozi italiani, che dovranno subire lo strapotere dell’e-commerce e perderanno miliardi di euro del giro d’affari legato al Natale. Il mancato rinvio del Black Friday affosserà le vendite dei negozi nell’intero periodo natalizio, con danni miliardari per il commercio tradizionale.” Due regali natalizi su tre verranno acquistati tramite e-commerce e questo è un danno gravissimo per le realtà fisiche.
Inoltre, non bisogna dimenticare che l’emergenza sanitaria provocata dal Covid-19 ha portato gli italiani a preferire il canale virtuale a svantaggio della classica shopping experience in-store. Infatti, un sondaggio condotto da Izi con Comin & Partners sulle abitudini di consumo degli italiani ha registrato un incremento del 20% degli acquisti online dei principali beni di consumo rispetto al periodo pre-Coronavirus.
In particolare, libri, elettrodomestici e prodotti di elettronica risultano essere quelli che hanno avuto un aumento più significativo della percentuale di acquisto online, seguiti dall’abbigliamento. Per fare un confronto, se prima dell’emergenza l’85% degli italiani si recava negli esercizi commerciali a fare shopping, ora a farlo è il 64%.
Justin De Graaf, responsabile globale della ricerca e degli approfondimenti pubblicitari di Google, durante un webinar tenuto da Shopify, chiamato “Il Black Friday è morto?”, ha spiegato che in tutti i servizi merceologici c’è stata una crescita online molto forte. Molte aziende sono state costrette ad adattare i propri servizi al mondo del digitale e a rispondere alle esigenze/richieste dei vari utenti.
Da queste analisi, si può facilmente comprendere quale sarà lo scenario delineato dal prossimo Black Friday, che vedrà un’ulteriore espansione del peso del mercato online.
In questa situazione, un’altra considerazione va fatta: molte famiglie effettueranno acquisti, forse anche in maniera maggiore rispetto agli anni scorsi, seguendo il fenomeno psicologico del revenge spending. Che cosa significa? Il concetto di “spesa per rivincita” ha chiaramente origine dallo scorso lockdown, periodo in cui tutti hanno risparmiato più di quanto avessero fatto in precedenza.
Ora le cose sono cambiate: c’è più fiducia e c’è la voglia di ripartire, lasciandosi dietro una brutta e triste pagina di storia. Per questo motivo molte persone potrebbero arrivare a spendere in maniera compulsiva, rischiando di sperperare ciò che era stato mantenuto durante i mesi di chiusura.