O meglio, nessuno “nasce imparato”. E vale anche il detto “non si smette mai di imparare”. Il franchising è un percorso, non un punto di arrivo. E non importa che tu sia un Franchisor o un Franchisee. Perché il Franchising si fa in due.
Bisogna passare dal peso lordo del modello di business al peso netto di un modello di sviluppo. Significa cambiare l’idea che ci siamo costruiti nella mente. Significa ripartire da capo – mai da zero. Significa tornare alla lavagna e re-imparare le lettere dell’alfabeto.
Il Franchising non è Mail Boxes Etc.. Mail Boxes Etc. usa il franchising come modello di sviluppo. E i franchisee hanno scelto Mail Boxes Etc. proprio per questa possibilità.
Per il franchisor, il grosso del lavoro viene prima del contratto. Ed è il canto del cigno di ciò che ha sempre fatto. Perché fare il franchisor significa imparare un nuovo mestiere. Non più ordini ai fornitori ma scelta dei fornitori. Non più servizio ai tavoli ma scelta dei menù. Si passa dal “c’era una volta” al mondo 4.0.
Documentare le procedure, sviluppare la “libreria” di operazioni da svolgere. Il franchisor deve creare la fonte centralizzata di standard, requisiti e processi. E devono essere scritti pensando a “chi li dovrà leggere ed applicare”. Ecco perché il franchising si fa in due.
Il franchisor, come lo chef, scrive la ricetta, partendo dagli ingredienti, quelli buoni, fino ai tempi di cottura. La realizza, la testa, la sputa e la riscrive. La perfeziona insomma. E la trasmette ai suoi sous-chef. Che la ripeteranno fino a conoscerne a memoria ogni dettaglio. In fin dei conti, quando il piatto è buono, al cliente non importa il titolo di chi ha tagliato le verdure o ha fatto saltare la pasta.
Quindi il Contratto e i Manuali, sono i contenitori. Sta al franchisor la scelta di cosa metterci dentro. Certo, se decide di metterci del vino difficilmente userà un contenitore di latta. La cosa importante è non riempirlo di aria fritta.
Articolo a cura di Mara Frigo - Quadrante